“Viaggio come ritorno nella geografia delle emozioni”
Rassegna annuale itinerante di arte e letteratura ideata e curata da Mimma Pasqua
La seconda edizione di Tornare @ Itaca è dedicata a Pippa Bacca
Oggi internet ha finito per generare una sorta di nomadismo in cui il ritorno assume il significato di sosta fra un viaggio e l’altro. Non è più conoscenza esperita di luoghi e persone, ma frenesia di movimento fine a se stesso. L’errare e l’apertura al diverso, che alimentano di senso l’esperienza del viaggiatore, richiedono di perdere tempo: smarrimento di sé come preludio a un nuovo ritrovarsi.
Il progetto della Mostra “Tornare a Itaca” nasce in Calabria, a Grimaldi, un piccolo paese a sud di Cosenza, emblematico del tema dell’emigrazione. Gli emigranti della Calabria sono in effetti due milioni come gli abitanti. Questa mostra itinerante il cui tema è il viaggio e che annovera diciassette artisti e nove fra scrittori, poeti e saggisti, si concluderà con il ritorno nel luogo d’origine, dopo una tappa a Milano, che insieme a Torino e Genova, fu destinazione di molti emigranti calabresi e non solo. Le sculture in ferro, legno, alluminio e carta degli artisti Castellano, Ferrando, Forster, Magrini, Pasotti, Saluzzo esprimono con notevole incisività plastica e sintesi formale l’idea di un ritorno, mentre le originali installazioni di Lia, Longo-Miotto, Maggi e Pescador e il suggestivo video di matrice espressionista di Bueno ripercorrono un viaggio della memoria in senso spazio-temporale e affettivo. Parimenti dal gioco tra colori e forme simboliche delle opere pittoriche di Delhove, Gamberini, Lambardi, Milite e Perna affiorano nostalgia e l’ombra forse di un rammarico, espresso concettualmente in Lambardi, per un impossibile ritorno. Scritti e poesie di Araniti, Celico, Chiara, Gordano, Karasso, Milite, Orsi, Pedretti e Rossoni, accompagnando gli artisti in questo percorso a ritroso, toccano le corde del profondo.
Il ritorno a Itaca è la tappa finale di un viaggio circolare: si parte per tornare al punto di partenza. In realtà nel viaggio della vita il ritorno alle proprie radici è spesso simbolica riscrittura della propria storia nel tentativo di ridare significato a ciò che si è vissuto. L’emigrante che non sceglie di andarsene, ma è costretto dalle circostanze della vita, è spesso consapevole che il suo andare è per sempre e che non contempla il ritorno, se non quello temporaneo. Ciò che lo spinge a lasciare i luoghi dell’affetto è il desiderio di riscatto, di liberazione dal bisogno, mentre la memoria lo legherà per sempre alla sua terra ridando compattezza a una esistenza in sospensione.
Emigranti che tornano d’estate. Li guardi e noti quell’ombra che gli attraversa lo sguardo un po’ perso. Un po’ altrove. Essere qui e non ritrovarsi, perché tutto intorno è cambiato. Vivere un senso di alterità e un presentimento d’assenza, perché presto non saranno più qui. Eppure questo ritorno l’hanno cercato come necessario per fermarsi a pensare. Pensare la vita. Riscriverne i capitoli prima di chiudere la storia, perché è ancora bello incontrarsi ritrovandosi la sera davanti al portone a chiacchierare come ai vecchi tempi o dire vengo a prendere il caffè da te, sto passando e salgo un momentino, ma è solo una sosta e se ne andranno. La vita è altrove.
Mimma Pasqua
- 17-29 Maggio 2008 Biblioteca Comunale Cassina Anna – Via Sant’arnaldo, 17 – Milano
- 3-13 Giugno 2008 c/o Archivi Del ‘900 Via Montevideo, 9 – Milano
- Agosto 2008 – Palazzo Comunale, Grimaldi (Cs)
- Settembre 2008 Spazio Vertigo – Cosenza
- 3-4-5 Novembre 2008 Spazio Tadini – Milano